Il Centro Nazionale Trapianti (CNT) ha effettuato uno studio dall’inizio della pandemia, dimostrando che il rischio di infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti in attesa di trapianto e trapiantati è maggiore e le conseguenze del COVID-19 sono più gravi rispetto alla popolazione generale.
Per questo motivo chi ha ricevuto un trapianto da almeno 3-6 mesi è opportuno che si sottoponga a vaccinazione, i pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche necessitano di un periodo di 6 mesi.
Il Piano vaccinale del Ministero della Salute, prevede che dopo il personale sanitario e sociosanitario, gli ospiti delle RSA e le persone con età superiore agli 80 anni, saranno vaccinate le persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunosoppressori, come i pazienti trapiantati, e i pazienti con più di una patologia cronica pregressa o con insufficienza terminale d’organo.