IMPATTO AMBIENTALE DEI FARMACI SCADUTI
In Italia si registra un enorme consumo di farmaci, nel 2021 è stato pari a 32,2 miliardi di Euro. Il 70% è stato a carico dello SSN, oltre 9 miliardi a carico dei privati (Rapporto OSMED). E’ giusto, quindi, che i farmaci vengano usati in maniera corretta e al momento opportuno per evitare sprechi.
Tonnellate di farmaci consumati ogni anno inevitabilmente finiscono nell’ambiente tramite le feci e le urine di chi le assume (uomo e/o animale). Molto spesso accade di riordinare e di trovare delle confezioni di farmaci inutilizzati o scaduti. L’eliminazione attraverso i servizi igienici comporta l’ inquinamento delle acque e delle falde acquifere, determinando livelli allarmanti di principi attivi farmacologici. La dispersione di antibiotici, antimicrobici, sostanze ormonali, può provocare allergie, antibiotico-resistenza ed anche interferenza con i sistemi endocrini.
Bisogna utilizzare gli appositi cassonetti per la raccolta dei farmaci scaduti allocati presso le farmacie o negli ambulatori delle ASL per:
- sciroppi;
- pasticche e compresse;
- flaconi con residui di medicinale;
- pomate;
- fiale per iniezioni;
- disinfettanti;
- siringhe, facendo attenzione a coprire l’ago con il suo cappuccio.
Per la sicurezza di tutti, introdurre i farmaci scaduti all’interno del cassonetto, non abbandonarli all’esterno.
Vanno smaltiti separatamente dai farmaci: le scatole esterne e i bugiardini nel cassonetto della carta, i blister vuoti (confezione delle compresse) in plastica o in metallo, vanno inseriti in quello della plastica.
Boccette o flaconi di vetro vuoti vanno smaltiti nel vetro, se c’è residuo medicinale vanno nel contenitore dei farmaci.
Anche questi piccoli gesti aiutano l’ambiente e la Tua salute.
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