Il danno renale nel paziente con diabete di tipo 2 è una complicanza comune e potenzialmente grave, nota come nefropatia diabetica. Questo tipo di danno renale si sviluppa gradualmente e, se non trattato, può portare a insufficienza renale cronica (IRC) e alla necessità di trattamento sostituivo, quale la dialisi o il trapianto di rene.
Meccanismo del danno renale nel diabete di tipo 2
La nefropatia diabetica è causata principalmente da livelli elevati e persistenti di glicemia, che danneggiano progressivamente i vasi sanguigni dei reni, in particolare i glomeruli, le strutture che filtrano il sangue.
I meccanismi principali sono:
- Iperglicemia cronica: provoca una serie di processi infiammatori e ossidativi che danneggiano i capillari renali.
- Ipertensione: frequente nei diabetici e contribuisce al peggioramento del danno renale.
- Sovraccarico renale: l’eccesso di glucosio nei reni sovraccarica il sistema di filtraggio, causando iperfiltrazione glomerulare. Con il tempo, i glomeruli si danneggiano, riducendo progressivamente la capacità di filtrare efficacemente il sangue.
- Proteinuria: il danno ai glomeruli permette alle proteine, soprattutto l’albumina, di passare nelle urine. Questo è uno dei segni clinici di nefropatia diabetica.
Stadi della nefropatia diabetica
La nefropatia diabetica può essere suddivisa in cinque stadi:
- Iperfiltrazione: iniziale aumento della velocità di filtrazione glomerulare (VFG).
- Microalbuminuria: comparsa di piccole quantità di albumina nelle urine (30-300 mg/24h).
- Macroalbuminuria: perdita più significativa di proteine (>300 mg/24h).
- Diminuzione della funzione renale: riduzione della VFG con aumento della creatinina sierica e ridotta clearance della creatinina.
- Insufficienza renale terminale: la funzione renale si riduce drasticamente, richiedendo dialisi o trapianto.
Fattori di rischio
- Iperglicemia cronica: mantenere il controllo glicemico è fondamentale.
- Ipertensione: l’ipertensione non controllata accelera il danno renale.
- Fumo: peggiora l’ossigenazione dei tessuti e il danno vascolare.
- Dislipidemia: livelli elevati di colesterolo e trigliceridi contribuiscono al danno vascolare.
- Durata del diabete: maggiore è il tempo trascorso con il diabete, maggiore è il rischio di sviluppare nefropatia.
Un diabete non controllato può portare a diverse complicanze, quali: retinopatia diabetica, ictus, arteriopatia periferica, piede diabetico, cardiopatia coronarica, insufficienza renale cronica.
Diagnosi
- Esame delle urine: per rilevare la presenza di albumina (albuminuria o proteinuria).
- Esami del sangue: per monitorare la funzione renale (creatinina, VFG).
- Esami di imaging: ecografie renali per valutare dimensione e struttura dei reni.
Prevenzione e gestione
- Controllo glicemico: mantenere i livelli di glicemia il più vicino possibile alla norma con farmaci adatti.
- Controllo della pressione arteriosa
- Dieta bilanciata: ridurre l’assunzione di sale e proteine per non sovraccaricare i reni.
- Smettere di fumare: il fumo aggrava la progressione del danno renale.
Trattamenti recenti
Negli ultimi anni, i farmaci come gli inibitori del SGLT2 (ad es. dapagliflozin, empagliflozin) hanno mostrato benefici non solo nel controllo della glicemia ma anche nel rallentare la progressione della malattia renale diabetica. Questi farmaci, riducendo la glicemia attraverso l’inibizione del riassorbimento del glucosio nei reni, aiutano a proteggere la funzione renale.
Conclusioni
Il danno renale nei pazienti con diabete tipo 2 può essere prevenuto e gestito attraverso un controllo rigoroso della glicemia e della pressione arteriosa, cambiamenti dello stile di vita e, quando necessario, l’uso di terapie farmacologiche appropriate. Un monitoraggio regolare della funzione renale è essenziale per identificare precocemente il danno e prevenire la progressione verso l’insufficienza renale.
photo credits: https://www.sbmedical.it
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