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Perchè misurare la pressione arteriosa

di Autore Aspnat on 15/10/2024 Nessun commento

Misurare la pressione arteriosa è importante per diversi motivi legati alla prevenzione, alla diagnosi e alla gestione di problemi di salute, in particolare quelli cardiovascolari. Ecco le ragioni principali:

  1. Prevenzione di malattie cardiovascolari: L’ipertensione (pressione alta) è un fattore di rischio significativo per malattie come infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Misurare regolarmente la pressione arteriosa aiuta a individuare valori elevati prima che provochino danni.
  2. Individuazione precoce di problemi: La pressione alta spesso non presenta sintomi evidenti, quindi molte persone non sanno di essere a rischio. Misurare la pressione permette di scoprire l’ipertensione in tempo, prevenendo complicazioni più gravi.
  3. Monitoraggio di condizioni croniche: Per chi soffre già di ipertensione o altre patologie cardiache, è fondamentale tenere sotto controllo i valori della pressione per assicurarsi che i trattamenti funzionino e per apportare eventuali aggiustamenti terapeutici.
  4. Valutazione del rischio: Una pressione arteriosa troppo bassa (ipotensione) può causare vertigini, svenimenti e, nei casi più gravi, mettere a rischio la vita. Monitorare la pressione aiuta anche a prevenire questi problemi.
  5. Gestione dello stile di vita: La misurazione regolare della pressione arteriosa può aiutare le persone a capire l’impatto di fattori come dieta, esercizio fisico, stress e sonno sulla loro salute, incoraggiando cambiamenti positivi nello stile di vita.

In sintesi, controllare la pressione arteriosa è un metodo semplice ma efficace per prevenire malattie gravi e migliorare la qualità della vita.

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Diabete e reni

di Autore Aspnat on 24/09/2024 Nessun commento

Il danno renale nel paziente con diabete di tipo 2 è una complicanza comune e potenzialmente grave, nota come nefropatia diabetica. Questo tipo di danno renale si sviluppa gradualmente e, se non trattato, può portare a insufficienza renale cronica (IRC) e alla necessità di trattamento sostituivo, quale la dialisi o il trapianto di rene.

Meccanismo del danno renale nel diabete di tipo 2

La nefropatia diabetica è causata principalmente da livelli elevati e persistenti di glicemia, che danneggiano progressivamente i vasi sanguigni dei reni, in particolare i glomeruli, le strutture che filtrano il sangue.

I meccanismi principali sono:

  1. Iperglicemia cronica: provoca una serie di processi infiammatori e ossidativi che danneggiano i capillari renali.
  2. Ipertensione: frequente nei diabetici e contribuisce al peggioramento del danno renale.
  3. Sovraccarico renale: l’eccesso di glucosio nei reni sovraccarica il sistema di filtraggio, causando iperfiltrazione glomerulare. Con il tempo, i glomeruli si danneggiano, riducendo progressivamente la capacità di filtrare efficacemente il sangue.
  4. Proteinuria: il danno ai glomeruli permette alle proteine, soprattutto l’albumina, di passare nelle urine. Questo è uno dei segni clinici di nefropatia diabetica.

Stadi della nefropatia diabetica

La nefropatia diabetica può essere suddivisa in cinque stadi:

  1. Iperfiltrazione: iniziale aumento della velocità di filtrazione glomerulare (VFG).
  2. Microalbuminuria: comparsa di piccole quantità di albumina nelle urine (30-300 mg/24h).
  3. Macroalbuminuria: perdita più significativa di proteine (>300 mg/24h).
  4. Diminuzione della funzione renale: riduzione della VFG con aumento della creatinina sierica e ridotta clearance della creatinina.
  5. Insufficienza renale terminale: la funzione renale si riduce drasticamente, richiedendo dialisi o trapianto.

Fattori di rischio

  • Iperglicemia cronica: mantenere il controllo glicemico è fondamentale.
  • Ipertensione: l’ipertensione non controllata accelera il danno renale.
  • Fumo: peggiora l’ossigenazione dei tessuti e il danno vascolare.
  • Dislipidemia: livelli elevati di colesterolo e trigliceridi contribuiscono al danno vascolare.
  • Durata del diabete: maggiore è il tempo trascorso con il diabete, maggiore è il rischio di sviluppare nefropatia.
    Un diabete non controllato può portare a diverse complicanze, quali: retinopatia diabetica, ictus, arteriopatia periferica, piede diabetico, cardiopatia coronarica, insufficienza renale cronica.

Diagnosi

  1. Esame delle urine: per rilevare la presenza di albumina (albuminuria o proteinuria).
  2. Esami del sangue: per monitorare la funzione renale (creatinina, VFG).
  3. Esami di imaging: ecografie renali per valutare dimensione e struttura dei reni.

Prevenzione e gestione

  • Controllo glicemico: mantenere i livelli di glicemia il più vicino possibile alla norma con farmaci adatti.
  • Controllo della pressione arteriosa
  • Dieta bilanciata: ridurre l’assunzione di sale e proteine per non sovraccaricare i reni.
  • Smettere di fumare: il fumo aggrava la progressione del danno renale.

Trattamenti recenti

Negli ultimi anni, i farmaci come gli inibitori del SGLT2 (ad es. dapagliflozin, empagliflozin) hanno mostrato benefici non solo nel controllo della glicemia ma anche nel rallentare la progressione della malattia renale diabetica. Questi farmaci, riducendo la glicemia attraverso l’inibizione del riassorbimento del glucosio nei reni, aiutano a proteggere la funzione renale.

Conclusioni

Il danno renale nei pazienti con diabete tipo 2 può essere prevenuto e gestito attraverso un controllo rigoroso della glicemia e della pressione arteriosa, cambiamenti dello stile di vita e, quando necessario, l’uso di terapie farmacologiche appropriate. Un monitoraggio regolare della funzione renale è essenziale per identificare precocemente il danno e prevenire la progressione verso l’insufficienza renale.

photo credits: https://www.sbmedical.it

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In VIAGGIO con SCIENZA ed ETICA nella COMPLESSITÀ

di Autore Aspnat on 13/06/2024 Nessun commento

In realtà il titolo del Convegno sarebbe stato corretto anche così. La tappa sanseverese del Festival della Complessità ha visto una numerosa partecipazione e ottima riuscita del convegno “In viaggio tra scienza, etica e complessità” dedicato al tema della donazione di organi. Nel pomeriggio dell’11 giugno presso la Biblioteca del Convento dei Cappuccini, dopo i saluti del Presidente A.I.D.O.  di San Severo Raffaele dell’Aquila e di Corradino Niro, Presidente di ASPNAT Onlus, due Associazioni che operano sul territorio da moltissimi anni, è stato proiettato un cortometraggio dal titolo “In viaggio”, realizzato presso il Policlinico di Bari, che ha illustrato tutta la macchina organizzativa che si mette in moto quando vi è una donazione che rende poi possibile il trapianto di organi.  Circa 200 persone collaborano per l’esecuzione dell’intera procedura, oltre a protocolli collaudati sono essenziali le relazioni all’interno dell’organizzazione.  Moderati da Mimmo Vigilante, Responsabile della Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Masselli-Mascia e da M. Rosaria Rossetti, segretario di ASPNAT, si sono alternati vari relatori che hanno evidenziato i tre elementi chiave dell’incontro. Don Quirino Faienza ha raccontato la sua personale esperienza di volontario AIDO ed ha ricordato che Papa Francesco in un suo discorso ha invitato a pensare meno al sé e più all’esterno, spronando a donare ciò che di buono rimane del sè, Raffaella Guido, Dirigente Medico del Centro Regionale Trapianti Puglia, ha fornito particolari tecnici ed ha sottolineato che senza quello straordinario gesto di solidarietà che è il dono, non vi può essere trapianto, che per alcuni organi, ad esempio il cuore, è salvavita, non ci sono altre possibilità. Inoltre, la probabilità di divenire un ricevente è 3 volte maggiore di quella di essere un donatore, perché la malattia non fa distinzioni. Livio Tullo, recentemente arrivato alla guida della struttura di Anestesia e Rianimazione del locale nosocomio, ha ribadito che esistono diversi tipi di coma e che sono disponibili strumenti oggettivi che permettono una diagnosi certa di morte cerebrale. Giancarlo Tartaglione, Segretario A.I.D.O. ha riferito le attività informative messe in atto, rivolte soprattutto agli studenti di San Severo, Lucio Toma ha descritto i suoi stati d’animo, leggendo una toccante poesia.  Carolina Tricarico, responsabile dei servizi anagrafici del Comune di San Severo ha testimoniato l’impegno di tutti gli operatori comunali nel raccogliere le espressioni di volontà al rilascio/rinnovo della carta d’identità. Si può dire sì, si può dire no, ognuno di noi ha il diritto di scegliere in prima persona, per non demandare ad altri una scelta in un momento già difficile. La testimonianza filmata della mamma di Giorgia il cui gesto di solidarietà ha permesso di effettuare 7 trapianti, ha aggiunto un tocco di grande emozione

Un pubblico attento e interessato ha ascoltato le conclusioni di S.E. Giuseppe Mengoli, Vescovo di San Severo, che ha dichiarato di aver vissuto durante la serata una “esperienza prismatica” e che scienza ed etica non possono prescindere l’una dall’altra. Abbiamo ricevuto in dono la vita ed è giusto ricambiare con un dono.

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Torna a San Severo il Festival della Complessità .

di Autore Aspnat on 01/06/2024 Nessun commento

Tema di quest’anno del Festival è “La complessità in pratica: vivere, decidere, agire”.

L’ASPNAT, in collaborazione con A.I.D.O., metterà in luce la complessità dei trapianti d’organo, una delle procedure più impegnative in ambito sanitario. I trapianti rappresentano un esempio evidente dell’intreccio tra scienza, etica e complessità.

“IN VIAGGIO TRA SCIENZA, ETICA E COMPLESSITÀ” è il titolo del Convegno, che si terrà a San Severo il prossimo 11 Giugno alle ore 18.15 presso la Biblioteca «Padre Nardella» del Convento Cappuccini in Piazzale Cappuccini, 1.

La ricerca scientifica ha portato a nuove tecniche chirurgiche, farmaci immunosoppressori e metodi di conservazione degli organi, migliorando l’efficacia e la sicurezza dei trapianti. Tuttavia, questi sviluppi pongono importanti questioni etiche, come l’equità nell’accesso agli organi, il consenso informato, e la gestione della donazione da individui in stato vegetativo o in coma.

Il processo di trapianto coinvolge molteplici attori e variabili, dalle sfide logistiche della raccolta e trasporto degli organi, alla compatibilità tra donatore e ricevente, fino alla gestione post-trapianto che richiede monitoraggio continuo e terapia immunosoppressiva. Il tema del festival sottolinea l’importanza di un approccio interdisciplinare per affrontare queste complessità. Inoltre, il motto “Donare è una scelta naturale” evidenzia l’atto di generosità necessario per i trapianti, promuovendo la dichiarazione della propria volontà al momento del rilascio della carta d’identità, per alleviare i familiari da decisioni difficili.

Qui puoi leggere il programma

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Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale dal 12 al 19 maggio 2024.

di Autore Aspnat on 12/05/2024 Nessun commento

It’s time to shine the spotlight on SALT” – “Ѐ tempo di puntare i riflettori sul sale”, vuole ricordare a tutti che è importante ridurre la quantità di sale in cucina e a tavola, prestando particolare attenzione anche al sale già presente negli alimenti di tutti i giorni. Nel 2019 è stato rilevato un miglioramento rispetto al decennio precedente, ma non siamo ancora arrivati in Italia al consumo ottimale che equivale a 5 grammi al giorno. Tre quarti del sale consumato proviene da cibi processati e confezionati, quindi ridurre il contenuto di sale in questi prodotti è fondamentale, anche l’industria alimentare è chiamata, quindi, a fare la sua parte.

La riduzione del consumo di sale è benefica per tutte le fasce d’età e i gruppi etnici, poichè protegge il cuore, i reni e altri organi, agendo sulla pressione arteriosa.

Il Ministero della Salute promuove cinque suggerimenti pratici per ridurre l’assunzione di sale a meno di 5 grammi al giorno, in linea con la Settimana mondiale per la sensibilizzazione, attiva fino al 19 maggio.

  1. Utilizza erbe, spezie, aglio, peperoncino, erbe aromatiche e agrumi per insaporire i tuoi piatti, anziché il sale.
  2. Risciacqua più volte le verdure e i legumi in scatola, privilegiando frutta e verdura fresca.
  3. Controlla le etichette degli alimenti per scegliere quelli meno salati
  4. Riduci gradualmente il sale nelle tue ricette preferite, così le tue papille gustative riusciranno ad abituarsi.
  5. Evita di mettere il sale in tavola, incoraggiando tutta la famiglia a ridurne l’uso, limita i cibi ad alto contenuto di sale come salse di soia, ketchup, insaccati, sughi pronti e cibi precotti.

    Aggiungiamo che una dieta di tipo mediterraneo, ricca di frutta e verdura, è consigliabile perchè già ricca di sapori. Ultimo suggerimento per chi fa attività sportiva moderata:  reintegrare con la sola acqua i liquidi perduti attraverso la sudorazione.

credit images:https://www.nutrizionistaconza.it/sale-nella-dieta.php

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Autore AspnatSettimana mondiale per la riduzione del consumo di sale dal 12 al 19 maggio 2024.

Giornata Mondiale del Rene 14 Marzo 2024

di Autore Aspnat on 08/03/2024 Nessun commento

La Giornata Mondiale del Rene è un’iniziativa importante che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della salute renale e a promuovere comportamenti preventivi. La presa di coscienza dei fattori di rischio e la promozione di uno stile di vita sano sono fondamentali per prevenire le malattie renali e garantire la salute dei reni di tutti.

La campagna globale coinvolge molte nazioni, con centinaia di eventi organizzati in diverse parti del mondo. Questo sforzo collettivo mira a educare le persone su come prendersi cura della propria salute renale e a fornire informazioni cruciali su come affrontare le malattie renali.

La partecipazione a eventi e la diffusione delle informazioni sono fondamentali per creare una consapevolezza diffusa sull’importanza della salute renale. Questo può contribuire a ridurre i rischi legati alle malattie renali e a migliorare la qualità della vita delle persone affette da tali patologie.

In questa giornata così significativa si vuole richiamare l’attenzione su quei “Determinanti della Salute” che possono costituire uno svantaggio per l’equità di accesso alle cure, in particolare sull’impatto dell’istruzione sulla salute.

      

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XXXII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

di Autore Aspnat on 11/02/2024 Nessun commento

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO

11 febbraio 2024

«Non è bene che l’uomo sia solo».
Curare il malato curando le relazioni

«Non è bene che l’uomo sia solo» (Gen 2,18). Fin dal principio, Dio, che è amore, ha creato l’essere umano per la comunione, inscrivendo nel suo essere la dimensione delle relazioni. Così, la nostra vita, plasmata a immagine della Trinità, è chiamata a realizzare pienamente sé stessa nel dinamismo delle relazioni, dell’amicizia e dell’amore vicendevole. Siamo creati per stare insieme, non da soli. E proprio perché questo progetto di comunione è inscritto così a fondo nel cuore umano, l’esperienza dell’abbandono e della solitudine ci spaventa e ci risulta dolorosa e perfino disumana. Lo diventa ancora di più nel tempo della fragilità, dell’incertezza e dell’insicurezza, spesso causate dal sopraggiungere di una qualsiasi malattia seria.

Penso ad esempio a quanti sono stati terribilmente soli, durante la pandemia da Covid-19: pazienti che non potevano ricevere visite, ma anche infermieri, medici e personale di supporto, tutti sovraccarichi di lavoro e chiusi nei reparti di isolamento. E naturalmente non dimentichiamo quanti hanno dovuto affrontare l’ora della morte da soli, assistiti dal personale sanitario ma lontani dalle proprie famiglie.

Allo stesso tempo, partecipo con dolore alla condizione di sofferenza e di solitudine di quanti, a causa della guerra e delle sue tragiche conseguenze, si trovano senza sostegno e senza assistenza: la guerra è la più terribile delle malattie sociali e le persone più fragili ne pagano il prezzo più alto.

Occorre tuttavia sottolineare che, anche nei Paesi che godono della pace e di maggiori risorse, il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono. Questa triste realtà è soprattutto conseguenza della cultura dell’individualismo, che esalta il rendimento a tutti i costi e coltiva il mito dell’efficienza, diventando indifferente e perfino spietata quando le persone non hanno più le forze necessarie per stare al passo. Diventa allora cultura dello scarto, in cui «le persone non sono più sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se “non servono ancora” – come i nascituri –, o “non servono più” – come gli anziani» (Enc. Fratelli tutti, 18). Questa logica pervade purtroppo anche certe scelte politiche, che non riescono a mettere al centro la dignità della persona umana e dei suoi bisogni, e non sempre favoriscono strategie e risorse necessarie per garantire ad ogni essere umano il diritto fondamentale alla salute e l’accesso alle cure. Allo stesso tempo, l’abbandono dei fragili e la loro solitudine sono favoriti anche dalla riduzione delle cure alle sole prestazioni sanitarie, senza che esse siano saggiamente accompagnate da una “alleanza terapeutica” tra medico, paziente e familiare.

Ci fa bene riascoltare quella parola biblica: non è bene che l’uomo sia solo! Dio la pronuncia agli inizi della creazione e così ci svela il senso profondo del suo progetto per l’umanità ma, al tempo stesso, la ferita mortale del peccato, che si introduce generando sospetti, fratture, divisioni e, perciò, isolamento. Esso colpisce la persona in tutte le sue relazioni: con Dio, con sé stessa, con l’altro, col creato. Tale isolamento ci fa perdere il significato dell’esistenza, ci toglie la gioia dell’amore e ci fa sperimentare un oppressivo senso di solitudine in tutti i passaggi cruciali della vita.

Fratelli e sorelle, la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre.

Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo.

A voi, che state vivendo la malattia, passeggera o cronica, vorrei dire: non abbiate vergogna del vostro desiderio di vicinanza e di tenerezza! Non nascondetelo e non pensate mai di essere un peso per gli altri. La condizione dei malati invita tutti a frenare i ritmi esasperati in cui siamo immersi e a ritrovare noi stessi.

In questo cambiamento d’epoca che viviamo, specialmente noi cristiani siamo chiamati ad adottare lo sguardo compassionevole di Gesù. Prendiamoci cura di chi soffre ed è solo, magari emarginato e scartato. Con l’amore vicendevole, che Cristo Signore ci dona nella preghiera, specialmente nell’Eucaristia, curiamo le ferite della solitudine e dell’isolamento. E così cooperiamo a contrastare la cultura dell’individualismo, dell’indifferenza, dello scarto e a far crescere la cultura della tenerezza e della compassione.

Gli ammalati, i fragili, i poveri sono nel cuore della Chiesa e devono essere anche al centro delle nostre attenzioni umane e premure pastorali. Non dimentichiamolo! E affidiamoci a Maria Santissima, Salute degli infermi, perché interceda per noi e ci aiuti ad essere artigiani di vicinanza e di relazioni fraterne.

Roma, San Giovanni in Laterano, 10 gennaio 2024

FRANCESCO


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credits foto:https://ita.animalia-life.club/comunicazione-medico-paziente

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ASPNAT 30 anni di prevenzione

di Autore Aspnat on 07/11/2023 Nessun commento

Ebbene sì! Sono 30 anni che ASPNAT è presente nel territorio della Provincia di Foggia con le sue iniziative per la prevenzione delle malattie renali. Per ricordare questo significativo traguardo, si terrà presso il teatro “Giuseppe Verdi” di San Severo domenica 26 novembre un concerto. Il maestro Carmine Padula porterà sul palco “Soundtracks” il suo nuovo spettacolo, Si potranno ascoltare i più grandi successi del giovane compositore di Apricena, accompagnato dall’Orchestra Giovanile del Cinema diretta da Celestino Pio Caiazza e coordinata da Eduardo Caiazza.

Padula viene indicato come l’erede di Ennio Morricone. Presenta Rossella Damone

L’arte aiuta a stare meglio.

Porta alle 19.30, sipario alle ore 20.00. Si accede con contributo liberale, è necessario prenotare telefonando al 3486060503 ore 10-12 e 18-20. Stesso orario presso il botteghino del Teatro Verdi

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Il primo libro bianco su anemia da malattia renale cronica (MRC)

di Autore Aspnat on 27/10/2023 Nessun commento

Siamo veramente lieti di aver partecipato come Aspnat ONLUS Associazione Studio e Prevenzione Nefropatie- Alto Tavoliere alla redazione del libro bianco “Anemia da Malattia Renale Cronica. Un peso da alleggerire, insieme” e alla tavola rotonda di presentazione presso il Ministero della Salute in cui sono stati affrontati bisogni, istanze e aspettative di chi convive con malattia renale cronica. E’ stato un momento intenso di dialogo e condivisione per affrontare, insieme a clinici, esperti e istituzioni, i vari aspetti del peso di questa patologia e le possibili soluzioni per alleggerirlo e prevenirlo. Un sentito grazie alla Società Italiana di Nefrologia, alle Associazioni AIRP, ANED, ANTR, Malati di rene, Fondazione Italiana del rene, all’Agenzia Omnicom per il supporto organizzativo, a GSK per la presenza sempre discreta e fattiva. Il ringraziamento più sentito ai pazienti che hanno condiviso le loro storie, rendendo il libro una autentica esperienza di vita.

Ecco il link per una buona lettura

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Anemia da Malattia Renale Cronica (MRC)

di Autore Aspnat on 23/10/2023 Nessun commento

Tra le tante funzioni svolte dai reni, vi è il rilascio dell’ormone eritropoietina (EPO), essenziale per la produzione dei globuli rossi nel midollo osseo. L’EPO, infatti, stimola le cellule staminali del midollo osseo a maturare in globuli rossi, contribuendo a mantenere una quantità adeguata di emoglobina e globuli rossi nell’organismo. L’anemia da malattia renale cronica (MRC) è una complicanza comune e significativa che colpisce molte persone con problemi renali.

I sintomi dell’anemia da MRC possono includere stanchezza, debolezza, pallore, mancanza di respiro, palpitazioni e, in casi gravi, aumento del rischio di complicanze cardiovascolari. Il trattamento di questa condizione spesso coinvolge l’uso di farmaci che stimolano la produzione di globuli rossi o la somministrazione di eritropoietina sintetica per aumentare il conteggio dei globuli rossi e migliorare i sintomi dell’anemia.

È importante monitorare regolarmente la funzione renale e l’emoglobina nei pazienti con MRC per affrontare tempestivamente l’anemia e prevenire altre complicanze associate alla malattia renale cronica.

Per sensibilizzare le Istituzioni e i pazienti su questo argomento sarà presentato presso il Ministero della Salute giorno 26 ottobre 2023 alle ore 14.00 un libro bianco ” Anemia da malattia renale cronica: un peso da alleggerire, insieme”, realizzato in collaborazione con altre Associazione e la Società Italiana di Nefrologia.

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